queste buone
relazioni non tarderanno ad essere avvelenate
dalla politica internazionale risolutamente ostile ai
paesi occidentali, imputati di « imperialismo » e di
« neo-colonialismo».
Nel
1983 le mire libiche sul Ciad mettono un
termine alle buone relazioni con la Francia. Ad
agosto alcuni elicotteri dell'esercito francese sono
inviati nel Ciad. Comincia allora « l'operazione
Manta ». Obiettivo: impedire un'offensiva delle forze
libiche. I soldati francesi lasciano il Ciad alla
fine del 1984 convinti d'aver
frenbato le ambizioni di Tripoli. Ma gli interessi
francesi sono ormai nella linea di mira del
colonnello Geddhafi.
Nel Febbraio 1986 le forze libiche profitano dell'instabilità
nel Ciad per oltrepassare di nuovo la
frontiera e quattro Francesi sono
rapiti. La Francia ci manda di nuovo importanti mezzi
militare. Nel
1989, un accordo tra ilCiad e la Libia lascia sperare un regolamento
politico dal frontaliero che oppone questi due
paesi dagli anni 1970
ma circa 850 soldati rimangono lungo alla frontiera tra il Ciad e la Libia.
Il
19 settembre 1989, un aereo della compagnia francese
UTA esplode sopra il deserto del Ténéré
(Niger) con al suo bordo 170 passegieri. Non
c'è nessun sopravvissuto. Molto presto l'indagine
si orienta verso i servizi libici. Tuttavia
occorre aspettare il 31 marzo 1999 perché la giustizia
francese condanni (in contumacia) sei agenti
libici in
quest'affare. Nel frattempo, un embargo sul commercio d'arma è
decretato.
Fin da aprile 1999 pero l'Onu sospende l'embargo contro una Libia che, col passare degli anni, moltiplica i gesti per riscattarsi una condotta: così finisce per accettare di consegnare agli Americani due dei suoi cittadini residenti all'estero mise in causa nell'attentato del Boeing della Lockerbie. Soprattutto, Tripoli non manca un'opportunità di imporsisi in quanto mediatore ad ogni nuova tensione tra Occidentali ed Africani ed il colonnello Kadhafi di farsi il cantore dell'unione africana.
Ma a Parigi, le famiglie delle vittime dell'attentato
continuano a fare pressione per
bloccare ogni ristabilimento delle
relazioni franco-libiche finché i mandati di
arresto internazionali lanciati nei
confronti dei sei agenti libici non saranno
applicati. Ad Agosto, Geddhafi finisce per accettare di
indennizare le famiglie delle vittime. Nel
Settembre 2003, il consiglio di
sicurezza l'ONU toglie tutte le sanzioni
contro la Libia con l'avallo della Francia. Un
mese più tardi, Tripoli promette di
rinunciare alle armi di distruzione di massa. Una decisione
precipitata dalla caduta di Sadam Hussein inIraq che contribuisce a
migliorare le relazioni con gli Americani.
Nell'Aprile
2004, tocca agli Stati Uniti ammorbidire l'embargo in
vigore dal 1986 prima di aumentare tutte le
sanzioni a Settembre. Ad Ottobre, l'Europa segue gli
Americani passo per passo. I capi di stato
e le imprese corrono di nuovo in Libia. Poiché
la Libia ha accettato d'indennizare le
famiglie delle vittime dell'attentato del aereo
della compagnia UTA e siccome non appariscono più sulla lista
americana degli stati che sostengono il terrorismo,
la Francia può ricollegarsi al paese del colonnello
Geddhafi. Jacques Chirac è uno degli ultimi ad
andarci per segnare « la
normalizzazione tra due paesi che il terrorismo
ha per molto tempo separato» e rilanciare il commercio delle armi tra i due paesi.
Nel
2007, Khadafi è al posto d'onore in
Francia. Alla fine di questa prima - e molto
controversa - visita ufficiale del colonnello
nell'esagono dal 1973, 10 miliardi di contratti
commerciali. Gli accordi firmati il 10 Dicembre
all'Eliseo da Nicolas Sarkozy ed dal capo libico
comportano anche un aspetto militare: un
negoziato esclusivo in previsione dell'acquisto di
14 aerei e di 8 elicotteri da combattimento.
Ma tutto non è per altrettanto idilliaco tra la Francia
e la Libia ; lo provano le apspre discussioni tra i
due capi di stato intorno ai diritti dell'uomo ed al Darfour
fin dal secondo giorno della visità. Per di più, durante
un'intervista sulla televisione pubblica, la guida libica ha
dichiarato che non ha
affrontato la questione dei diritti dell'uomo, contrariamente alle dichiarazioni
del presidente francese. Ha anche criticato
« l'internazionalizzazione del conflitto del Darfour».
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