Relazioni franco-libiche dal 1969 al 2010

Fin dal suo arrivo alla testa del paese nel 1969, Gheddafi compra alla società francese Dassault, 30 aerei di combattimento e fa dalla Francia un partner economici e cosi un "alleato". Nel novembre 1973, è anche accolto a Orly dal primo ministro per una visita ufficiale in Francia. Ma 
queste buone relazioni non tarderanno ad essere avvelenate dalla politica internazionale risolutamente ostile ai paesi occidentali, imputati di « imperialismo » e di « neo-colonialismo».

Nel 1983 le mire libiche sul Ciad mettono un termine alle buone relazioni con la Francia. Ad agosto alcuni elicotteri dell'esercito francese sono inviati nel Ciad. Comincia allora « l'operazione Manta ». Obiettivo: impedire un'offensiva delle forze libiche. I soldati francesi lasciano il Ciad alla fine del 1984 convinti  d'aver frenbato le ambizioni di Tripoli. Ma gli interessi francesi sono ormai nella linea di mira del colonnello Geddhafi.

Nel Febbraio 1986 le forze libiche profitano dell'instabilità nel Ciad per oltrepassare di nuovo la frontiera e quattro Francesi sono rapiti. La Francia  ci manda di nuovo importanti mezzi militare. Nel 1989, un accordo tra ilCiad e la Libia lascia sperare un regolamento politico dal frontaliero che oppone questi due paesi dagli anni 1970 ma circa 850 soldati rimangono lungo alla frontiera tra il Ciad e la Libia.

Il 19 settembre 1989, un aereo della compagnia francese UTA esplode sopra il deserto del Ténéré (Niger) con al suo bordo 170 passegieri. Non c'è nessun sopravvissuto. Molto presto l'indagine si orienta verso i servizi libici.  Tuttavia occorre aspettare il 31 marzo 1999 perché la giustizia francese condanni (in contumacia) sei agenti libici in quest'affare. Nel frattempo, un embargo sul commercio d'arma è decretato.

Fin da aprile 1999 pero l'Onu sospende l'embargo contro una Libia che, col passare degli anni, moltiplica i gesti per riscattarsi una condotta:  così finisce per accettare di consegnare agli Americani due dei suoi cittadini residenti all'estero mise in causa nell'attentato del Boeing della Lockerbie. Soprattutto, Tripoli non manca un'opportunità di imporsisi in quanto mediatore ad ogni nuova tensione tra Occidentali ed Africani ed il colonnello Kadhafi di farsi il cantore dell'unione africana.

Ma a Parigi, le famiglie delle vittime dell'attentato continuano a fare pressione per bloccare ogni ristabilimento delle relazioni franco-libiche finché i mandati di arresto internazionali lanciati nei confronti dei sei agenti libici non saranno applicati. Ad Agosto, Geddhafi finisce per accettare di indennizare le famiglie delle vittime. Nel Settembre 2003, il consiglio di sicurezza l'ONU toglie tutte le sanzioni contro la Libia con l'avallo della Francia. Un mese più tardi, Tripoli promette di rinunciare alle armi di distruzione di massa. Una decisione precipitata dalla caduta di Sadam Hussein inIraq che contribuisce a migliorare le relazioni con gli Americani.  

Nell'Aprile 2004, tocca agli Stati Uniti ammorbidire l'embargo in vigore dal 1986 prima di aumentare tutte le sanzioni a Settembre. Ad Ottobre, l'Europa segue gli Americani passo per passo. I capi di stato e le imprese corrono di nuovo in Libia. Poiché la Libia ha accettato d'indennizare le famiglie delle vittime dell'attentato del aereo della compagnia UTA e siccome non appariscono più sulla lista americana degli stati che sostengono il terrorismo, la Francia può ricollegarsi al paese del colonnello Geddhafi. Jacques Chirac è uno degli ultimi ad andarci per segnare « la normalizzazione tra due paesi che il terrorismo ha per molto tempo separato» e rilanciare il commercio delle armi tra i due paesi.

Nel 2007, Khadafi è al posto d'onore in Francia. Alla fine di questa prima - e molto controversa - visita ufficiale del colonnello nell'esagono dal 1973, 10 miliardi di contratti commerciali. Gli accordi firmati il 10 Dicembre all'Eliseo da Nicolas Sarkozy ed dal capo libico comportano anche un aspetto militare: un negoziato esclusivo in previsione dell'acquisto di 14 aerei e di 8 elicotteri da combattimento.

Ma tutto non è per altrettanto idilliaco tra la Francia e la Libia ; lo provano le apspre discussioni tra i due capi di stato intorno ai diritti dell'uomo ed al Darfour fin dal secondo giorno della visità. Per di più, durante un'intervista sulla televisione pubblica, la guida libica ha dichiarato che non ha affrontato la questione dei diritti dell'uomo, contrariamente alle dichiarazioni  del presidente francese. Ha anche criticato « l'internazionalizzazione del conflitto del Darfour».











Aucun commentaire:

Enregistrer un commentaire