Un anno dopo: ancora molto da fare

Un anno dopo l'inizio del sollevamento che ha finito con la caduta di Mouammar Kadhafi, la Libia, nonostante un'instabilità cronica, ha appena adottato una legge elettorale per l'elezione di un'assemblea costituente in giugno.

Oggi, il nuovo stato libico si trova confrontato difatti a parecchie sfide:

  •  L'insicurezza e le divisioni regionali:  formate durante il periodo della guerra su delle basi locali (Benghazi, Misrata, Zenten) per affrontare il regime del colonello Kadhafi, le milizie occupano sempre più posto sulla scena pubblica. La popolazione ha protestato parecchie volte contro l'uso regolare della violenza e, le organizzazioni di difesa dei Diritti dell'uomo rimproverano loro anche di violare regolarmente i diritti umani e particolarmente di praticare la tortura. 
  • La costruzione dello Stato:  il colonnello Kadhafi ha impedito ogni creazione di istituzioni stabili e ha fatto in modo di instrumentalizare le divisioni tribali e regionali. Il CNT ha ereditato di un paese dotato di una lunga tradizione di governi locali divisi e di ministeri indecisi che favoriscono la sfiducia verso l'autorità centrale (…) “I consigli locali civili e militari, benché lo abbiano riconosciuto, rimangono reticenti di fronte all'autorità autoproclamata del CNT. Finché istituzioni nazionali credibili e legittime non saranno sviluppate, in particolare nei settori della difesa, del mantenimento della sicurezza e servizi pubblici, i libici rimarranno scettici in relazione alla transizione politica attuale. Inoltre saranno propensi a conservare le loro armi e preservare il regime delle brigate irregolari"
  • Preparare elezioni: le prime elezioni libere da decenni devono avere luogo a giugno prossimo, per dotare il paese di un'assemblea costituente. Una legge elettorale che dà un ruolo privilegiato alla donna ed ai giovani è stata adottata dopo lunghe trattative ed un dibattito mosso.

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